Sembra che negli USA sia diventato
opportuno negare il visto agli ispanici con alcuni tatuaggi
“particolari”. Particolari, in quanto potrebbe essere segno di appartenenza alle varie gang criminali in base alla tipologia del tatuaggio.
Il Wall Street Journal racconta la storia del messicano Hector Villalobos, trentasettenne,
sposato da sei anni con una cittadina americana e padre di tre bambini, che tornato
in Messico per completare la procedura di richiesta della residenza
permanente negli Stati Uniti, si è visto negare il permesso di rientrare
nel paese a causa dei simboli tatuati sul suo corpo.
Villalobos
ha dichiarato che i tatuaggi li ha fatti per un semplice fattore
estetico e per una sua passione per l'arte mentre la moglie Veronica ci tiene a precisare che semplicemente "gli piacciono i tatuaggi come a molti americani piacciono i tatuaggi."
Jeff
Joseph, avvocato specializzato sull’immigrazione, sostiene allarmato che
“ci si sta pericolosamente avvicinando a una violazione del primo
emendamento della Costituzione statunitense, quello che garantisce la
libertà di parola e di espressione”.
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