Fame
I social network sono una delle principali rivoluzioni sociali degli ultimi anni e il loro successo è iniziato paradossalmente quando è cominciata ad essere stravolta la loro funzione originale.
Facebook,infatti, è nato nell'università di Harvard e il progetto iniziale era quello di creare un ponte tra studenti delle stesse università mentre oggi un buona metà dei profili ci mostra persone che hanno al massimo la terza media.
Stessa cosa per Myspace, famoso come punto di ritrovo per cantanti,attori,fotografi emergenti, che conta un sempre più alto numero di iscritti con un'inclinazione all'arte ancora da trovare.
Twitter,invece ospita ormai le avventure quotidiane di persone al limite della banalità.
Ovviamente tutto questo è dovuto al desiderio presente in ognuno di noi di uscire da una sorta di anonimato, di diventare popolari, "famosi" (ovviamente c'è anche qualcuno che non ha questo desiderio,certo che si).
Il mondo delle gang non poteva stare lontano da tutto questo.
La polizia di San Francisco non molto tempo fa ha arrestato un giovane per vendita di droga, quando quest'ultimo fu rilasciato, i suoi "colleghi" e amici erano sicuri che avesse fatto un patto con le autorità e che sia diventato un informatore, e spinti forse dalla rabbia piuttosto che magari da puro esibizionismo, pubblicarono un messaggio su Twitter, semplice, diretto e conciso: "Abbiamo una spia tra di noi".
Dall'altra parte degli States, a New York, il NY Daily News ha raccontato come le gang attraverso l'uso dei social network organizzano veri e propri incontri, accordandosi come boy scout su data e orario e poi, ricordandosi di essere una gang, anche su armi da utilizzare e numero di partecipanti.
Ovviamente le forze dell'ordine non sono impreparate, anzi è estramamente facile capire che l'uso dei social network da parte delle gang semplifica in molti casi il lavoro per gli investigatori, così come è altrettanto chiaro che i giovani criminali hanno capito che è molto più facile essere controllati.
I gangsters che avvertivano sulla presenza di una spia tra di loro hanno fatto in modo che la polizia della San Francisco Bay Arena seguisse per mesi il traffico di messaggi che passava di li così come a New York è stato possibile evitare numerosi scontri e di conseguenza eventuali omicidi grazie all'assidua sorveglianza tecnologica delle autorità.
Tra tutti i social network quello più longevo è Myspace, i Crips, Bloods, Florencia 13, MS-13 e altre bande lo hanno utilizzato a lungo e continuano ad utilizzarlo attraverso foto e video di persone a cui piace mettersi in mostra con la tipica gesticolazione delle mani (come le Devil's horn delle Maras) piuttosto che con una pistola o meglio ancora postando messaggi intimidatori e sfottò sui rivali.
Chi ha visto il film "City of God",che tratta della criminalità nelle favelas brasiliane, ricorderà che il giovane fotografo Buscapé riuscì a salvare la pelle fotografando i membri della banda del giovane boss Zè Pequeno e passando poi le immagini al giornale locale.
Zè Pequeno più che soldi e potere voleva proprio la popolarità, la fama.
La stessa di cui sono desiderosi la maggior parte degli esseri umani e quindi di conseguenza gli affiliati delle gang.
La stessa che per molti di loro, oggi, si traduce in commenti e numero di visite.
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