Gang Tours
In questo blog si è spesso parlato dei vari problemi di sicurezza legati alla città di Los Angeles, spesso ricordando come queste problematiche si riflettano ( in piccole percentuali ) sul turismo, che nella maggior parte dei casi si riduce solo ad una passegiata sulla Hollywood Walk Of Fame e qualche capatina ad una delle tante spiagge in cerca di bagnini e surfisti da serie tv senza mai andare oltre e quindi senza mai scorgere l' anima multietnica della città.
Un ex membro della gang Florencia 13, il 45enne Alfred Lomas ha pensato che forse qualcosa possa cambiare...
Grazie ad una sua idea, pagando 65 dollari si possono attraversare le zone più calde della città, le zone popolate dalle gang , ovvero in poche parole: il lato oscuro di Los Angeles. Il tour prevede un paio di ore d'autobus in giro per quasi tutta South L.A. passando per penitenziari famosi come il Los Angeles County jail (quello di Oj Simpson) piuttosto che la Hall of Justice jail ( famosa per aver avuto come ospiti il white devil Charles Manson e il gangster Bugsy Siegel) facendo rotta anche nei sobborghi di Watts, location degli tumulti razziali dell'estate del 1965, e nel distretto di Florence, luogo di forti tensioni sociali e guerre tra gang afroamericane e hispaniche ( quando si parla di South L.A. bisogna sempre ricordare che la popolazione afroamericana negli ultimi 20 è stata in costante diminuzione a vantaggio di quella latina).
Mr. Lomas, ha spiegato che i proventi dei vari tour verranno investiti nel tentativo di vivacizzare l'economia dei sobborghi, per esempio usando il denaro guadagnato in forma di microprestiti a favore degli imprenditori locali.
Aldilà delle proposte innovative però, il problema principale non viene modificato.
Il primo pensiero che viene in mente è, infatti, quello sull'effettiva sicurezza del tour, anche perchè se il turista si limita a Beverly Hills, è chiaro che un motivo ci sia.
Non è certo rassicurante il fatto che il turista di turno debba firmare una liberatoria in cui dichiara di non vendicarsi sull’organizzatore nel caso sfortunato in cui venisse aggredito da una gang ed è quindi lecito rendersi conto che (soprattutto) in zone come queste la possibilità trovarsi nel più classico posto sbagliato al momento sbagliato non è mai da escludere.
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