Dalla Russia con odio
In Russia ogni anno aumenta il numero di attacchi attuati da parte di bande di skinheads ed il bilancio delle vittime si fa sempre più pesante.
Al contrario dei movimenti di estrema destra presenti nei paesi industriallizati, in Russia gli skinheads sono organizzati in vere e proprie gang, dove l'ideologia neonazista risulta essere l'unica ragione di vita con tanto di campo di addestramento e raduni periodici.
I protagonisti delle violenze hanno un nome, si chiamano "chiorni", ovvero negri, anche se alla fine sono per la maggior parte immigrati di origine non-slava provenienti dalle repubbliche ex sovietiche del Caucaso e dell’Asia Centrale piuttosto che africani, membri di altre minoranze etniche ( che possono includere anche l'Europa occidentale ) e delle comunità Rom.
Le gang di skinheads girano alla luce del sole per le strade di San Pietroburgo e Mosca e non fanno molta selezione sulle vittime da colpire, non importa nemmeno l'età, basti pensare che tra le vittime si ricorda una bambina rom di 6 anni piuttosto che una bambina tagica di 9 anni.
Un'altra cosa interessante è che queste violenze vengono spesse riprese dagli aggressori stessi ed i video realizzati vengono poi pubblicati sul web raccogliendo molto consenso. Addirittura qualche anno fa un sito neonazista lanciò anche un concorso per il miglior filmato, mentre fece molto scalpore la diffusione di un video che mostrava la decapitazione di due immigrati che inizialmente fu creduto come falso, finché una giovane tagika non riconobbe in una delle due vittime suo fratello.
Le gang di giovani skinheads sono in aumento e come accade nei ghetti delle città americane, molte volte l'aumento del consenso e delle adesioni è direttamente proporzionale alle condizioni di vita della comunità. In Russia infatti povertà e disoccupazione sono problemi frequenti assieme all’alcolismo, il 20 per cento della popolazione guadagna meno di 70 dollari al mese e la speranza di vita è addirittura di 59 anni per gli uomini, la più bassa dei paesi industrializzati, senza considerare che la Russia ha il secondo tasso di suicidi più alto al mondo.
Guardando la questione da un prospettiva diversa risulta quasi ironico il fatto che il paese che presenta forse la più grande presenza (sicuramente percepibile nelle strade) di giovani aderenti a bande di ideologie neonaziste è il paese che durante la seconda guerra mondiale ha più lottato più di qualunque altro contro il nazionalsocialismo.
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