American Prison Law
Le carceri americane sono forse il posto dove la multiculturalità di questo paese viene messa in maggiore rilievo.
Quando un detenuto arriva in carcere, nel caso in cui appartenga ad una gang, il suo posto in cella sarà vicino ad altri membri della stessa gang per evitare evidenti possibili danni collaterali mentre nel caso in cui non appartenga a nessuna organizzazione criminale specifica verrà allocato in base al colore della sua pelle o più nello specifico alla sua etnia di origine.
Se da un lato la divisione potrebbe essere intelligente considerando l'odio che circola tra le diverse etnie all'interno delle prigioni, dall'altro è possibile che un ragazzino bianco di 20 anni che è finito a farsi 4 anni per furto d'auto, molto probabilmente passerà il suo tempo in carcere con persone appartenenti a gang di ideologia neonazista che cambieranno inevitabilmente il suo modo di vedere alcune cose.
In carcere non contano nemmeno fama e successo, in carcere si vive totalmente in un'altra realtà.
John Gotti era il "padrino" incontrastato della famiglia Gambino e della città di New York e il protagonista delle cronache per anni. Anche "Time" gli dedica un ritratto in copertina, disegnato addirittura da Andy Warhol. Resterà il numero uno fino al 1992, quando esce sconfitto dal processo di Brooklyn anche grazie alla devastante testimonianza di uno dei suoi uomini, Sammy "The Bull" Gravano, diventato collaboratore di giustizia.
Tutti sapevano chi fosse John Gotti e quando si trovava in carcere e andò a sbattere contro un'omone nero di nome Walter Johnson, Gotti sicuro di sè disse : "Get outta my way you f****ng n***er, don't you know who I am?".
Una frase che presenta al suo interno un'insulto razzista non molto gradito dalla popolazione afroamericana.
Anche Walter Johnson sapeva chi era John Gotti, ma non gli importò molto anche perchè si trovava in prigione e in prigione si vive totalmente un'altra realtà.
Il giorno successivo Walter Johnson picchiò selvaggiamente Gotti durante l' ora d'aria, lasciandogli la faccia piena di sangue, mentre altri carcerati guardavano la scena e Gotti, poi ricoverato nell' infermeria della prigione, senza rinunciare al suo orgoglio, raccontò di essere scivolato per le scale.
OJ Simpson è stato un famoso (e talentuoso) giocatore di football americano.
Divenne ancora più famoso quando fu accusato di aver ucciso la sua ex moglie e quasi un simbolo (in maniera piuttosto negativa) quando fu assolto per l'omicidio nonostante delle prove quasi incofutabili attraverso l'uso dei migliori avvocati d'america e di una giuria composta prevalentemente da afroamericani.
Purtroppo per lui, in carcere ci finì 10 anni dopo per aver compiuto una rapina a mano armata in un hotel di Las Vegas.
In carcere l'ex atleta passava le giornate a vantarsi del numero di donne bianche che era riuscito a conquistare, fino a quando una gang neonazista venne a saperlo e lo picchiò fino a fargli perdere la coscienza.
Leggendo le due storie è chiaro che in carcere il potere e la fama che si hanno fuori non aiutano a migliorare la vita dentro ma oltre a questo è altrettanto chiaro che Gotti, bianco, sia stato picchiato da un nero mentre Simpson, nero, sia stato picchiato da bianchi.
Perchè nelle carceri americane la multiculturalità emerge in quasiasi episodio.
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